Acqua fresca
di lontano rumoreggia
il temporale, vibra l’anima
sospesa tra la pioggia e le lacrime.
-Ho lasciato che il
vento
portasse con se il dolore-
Come una spina, acuto
intenso a raggera, la goccia
a mulino, il raccogliere: a salire
poi scendere nel profondo
anche le nuvole paiono
stringersi nell’immenso nero
a rilasciare elettricità nello squarcio
di un lampo, è il frastuono che lascia
nei ricordi il tempo per dimenticare.
-Anche qui si comincia
col mettere
i panni ad asciugare-